domenica 30 giugno 2013

i 15 anni di Harry Potter!!!


Sono ormai 15 anni dalla prima uscita di Harry Potter, nel Regno Unito, uscito nelle librerie il 30 giugno 1997.

È una serie ti romanzi fantasy suddivisa in sette volumi, ideata dalla scrittrice J.K.Rowling all’inizio degli anni novanta e realizzata tra il 1997 e il 2007.

La scrittrice ambienta l’opera nell’Inghilterra degli anni novanta, e narra le avventure di Harry Potter e dei suoi due migliori amici Ronald (Ron) Weasley e Hermione Granger.

Il fenomeno Harry Potteriano è esploso nel 1997 appunto, con il primo romanzo “Harry Potter e la Pietra Filosofale” (Harry Potter and the Philosopher’s Stone, nella versione originale). Fin da subito riscuote grandissimo successo, sia sugli scaffali di tutte le librerie che nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. 
Riceve il molto ambito Premio Cento, riconoscimento dedicato alla letteratura per ragazzi. La Warner Bros acquista immediatamente i diritti il film, che uscirà nel novembre 2001.

Da quel momento in poi la Rowling decolla, e in 10 anni (dal 1997 al 2007) esce tutta l’intera serie (7 libri), vendendo circa 450 milioni di copie, attese con ansia dai piccoli lettori di tutto il mondo. Un’intera generazione è cresciuta con questi personaggi, appassionandosi ad ogni pagina sempre di più.

I libri sono stati tradotti in ben 73 lingue, tra cui il latino e il greco antico, ottimo allenamento per gli studenti del Liceo Classico. La serie di film è stata la più proficua della storia di Hollywood, con un impatto fortissimo nella cultura popolare di tutto il mondo. Anche le musiche create appositamente per i film hanno dato vita ad un nuovo genere musicale: il Wizard Rock.

La saga risente sia del genere Fantasy che del genere classico del Romanzo di Formazione. Importanti sono le differenze tra questa serie e le altre opere del genere Fantasy, infatti Harry Potter è ambientato nella nostra epoca, nei decenni contemporanei, e nel mondo reale. In altre parole, il mondo magico condividerebbe da sempre con quello delle persone comuni (definite Babbani nel libro), ma da esso si nasconde dal 1600 per motivi di sicurezza ed ordine.

L’impronta del canone classico serve per dare la giusta evoluzione ai personaggi i quali crescono emotivamente, instaurando relazioni, l’esempio più eclatante è la relazione tra Ron ed Hermione, che finalmente hanno manifestato apertamente il loro amore negli ultimi capitoli dell’ultimo libro, commovendo i piccoli lettori, ormai cresciuti anche loro con il passare del tempo. Oppure la crescita interiore di un personaggio minore, ma comunque molto presente all’interno della Saga, che ha dimostrato di diventare sempre più coraggioso volume dopo volume, per chi ha letto i libri sa che sto parlando di Neville Paciock.

Trama: L'opera è divisa in sette libri, tanti quanti sono gli anni di studio a Hogwarts. La storia inizia con Albus Silente che è costretto ad affidare il piccolo Harry Potter ai suoi zii materni,Vernon e Petunia Dursley. Le angherie che Harry subisce da parte loro e del cugino Dudley riempiono le pagine successive, fino a che apprende di essere un mago grazie al mezzo gigante (nonché il guardiano della scuola) Rubeus Hagrid, che gli racconta che i suoi genitori sono stati assassinati dal più grande mago oscuro di tutti i tempi: Lord Voldemort. L'undicenne Harry scopre così di aver diritto a frequentare Hogwarts, scuola di magia e stregoneria. Prosegue i suoi studi di magia per sei anni (il settimo combatte in prima), fino allo scontro finale con Lord Voldemort (pseudonimo di Tom Orvoloson Riddle), responsabile dell'assassinio dei genitori di Harry e di altre innumerevoli morti.
I libri, editi in Italia da Adriano Salani Editore, sono:







sabato 29 giugno 2013

Ciao Margherita...


“Nella nostra galassia ci sono quattrocento miliardi di stelle,
e nell'universo ci sono più di cento miliardi di galassie.
Pensare di essere unici è molto improbabile.”
Margherita Hack


Margherita Hack è nata a Firenze il 12 giugno 1922, scompare a Trieste il 29 giugno 2013.

Studiò nella città natale, frequentando il liceo Classico “Galileo”, ma non fece mai la maturità perché scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. Si iscrisse all’Osservatorio degli Arcetri e si laureò nel 1945 con una tesi sull’Astrofisica con una valutazione di 101 su 110.

L’anno prima della Laurea, nel 1944, sposò Aldo De Rosa.

Finiti gli studi, la coppia, si trasferì a Trieste, dove la Hack cominciò ad insegnare Astrfisica presso l’Università di Trieste. Rimase in cattedra sino alla pensione.

Nella sua vita Margherita Hack portò avanti molte battaglie sociali e civili, come ad esempio il suo no alle centrali nucleari in Italia, in quanto riteneva lo Stato poco affidabile per un incarico così importante. Anche se la Hack era favorevole alla ricerca nucleare. 
Oppure la sua lotta per riconoscere i diritti giuridici alle coppie omosessuali. O ancora la difesa dei diritti degli animali, per evitare alle creature le sofferenze portate dagli esperimenti chimici.


Oggi, 29 giugno 2013, ci lascia quindi una Grande Donna che ha lasciato un’importante segno nella Storia… ciao Margherita!!!!

giovedì 27 giugno 2013

San Giovanni.. Patrono di Firenze... e i suoi Fochi!!!!


Dovete sapere che in principio il Patrono della città di Firenze, non era San Giovanni Battista, ma il Dio Marte.

Dopo la conversione al Cristianesimo della città che avvenne tra il VI e l’VIII secolo, San Giovanni prese il posto del Dio Marte, in tutti i sensi…

Infatti si narra che il Battistero dedicato al nuovo Patrono sorga esattamente nel punto in cui un tempo si trovava il Tempio del Dio Marte.

La scelta di San Giovanni deriva dalla chiarezza e dalla brevità dei suoi insegnamenti, ma non solo, egli infatti fu scelto anche per la sua personalità coraggiosa  e battagliera. Fu il popolo Longobardo che scelse il Patrono alla città di Firenze, poiché proprio in quel periodo la città era sotto la dominazione Longobarda.
I primi festeggiamenti risalgono al 24 giugno, giorno di San Giovanni, nel XIII secolo.

Un tempo, durante i festeggiamenti i facoltosi di Firenze, per rendere omaggio al Patrono, dovevano portare dei ceri ricamati al Battistero, che ben pesto divenne il luogo nevralgico della Città. Durante la giornata venivano svolti molte manifestazioni, tipo il corteo storico, gli sbandieratori, il Calcio Storico e le gare sull’Arno del club dei canottieri.

La storia narra che in principio i festeggiamenti si concludessero trasportando un enorme cero da Palazzo Vecchio al Battistero. In seguito il cero fu sostituito da un carro, chiamato il Carro di San Giovanni, che darà vita allo scoppio del carro, usanza che verrà successivamente utilizzata nel solo giorno di Pasqua, sostituendo il carro con i Fuochi d’Artificio sparati da Piazzale Michelangelo.

Oggi i Fochi (così chiamati dal popolo fiorentino), richiamano sull’Arno tutta la Città, il posto dove si possono ammirare meglio è il Ponte di Santa Trinita, da cui si può vedere il Ponte Vecchio, i giochi di luce sul pelo dell’acqua e i colori che illuminano la notte.

Quest’anno, dopo il lungo temporale che ha messo a rischio la festa, il cielo si è colorato, per onorare il Santo, regalandoci un meraviglioso arcobaleno.


Recentemente i quartieri dell’Oltrarno hanno deciso di rendere omaggio al Santo prolungando i festeggiamenti sino al week-end dopo i fuochi, facendo la Notte Bianca d’Oltrarno.


















martedì 25 giugno 2013

I profili dei Segni... Lei CANCRO e l’amore

Lei CANCRO e l’amore:

timida civetta

La Cancro inizia a vivere la stagione dell’amore giovanissima, sente che la continuazione logica della protezione familiare è un marito; una parentesi di indipendenza non la concepisce, il cammino solitario la spaventa, si intristisce se non può elargire il suo affetto materno.

Attrae gli uomini con timida civetteria. I complimenti e le adulazioni la conquistano.

Alle volte travisa la realtà, attratta da personaggi singolari e bizzarri e poi crolla sotto il colpo della delusione.

Altre volte si mostra tenace e paziente nella conquista di un uomo, se ha intravisto in lui un possibile marito.

Allora recita, istintivamente, la parte della innamorata appassionata e dolce, con frasi tenerissime, con espansività voluttuose, con abbandoni languidi di sicuro effetto.

La donna Cancro aspira ad essere sempre centro di attenzione: ci riesce lamentandosi per la vita sacrificata che conduce, o facendo i capricci al momento giusto. Ma la sua arma migliore è la resistenza passiva: non chiede mai niente e riesce sempre ad ottenere tutto. Le critiche la feriscono, i rimproveri la prostrano, agli sgarbi risponde con le lacrime.

È una donna preziosa nel bisogno, capace dei più grandi sacrifici, felice di essere di utilità agli altri; non desidera che valorizzazione, complimenti: soprattutto adora essere madre di tanti figli.

Non rimpiangerà mai di non essere nata uomo. Afferma che non sopporta il “paternalismo”. Sarà così: certo è che, o mamma bambina o moglie madre, non si stanca mai di farsi consolare.

A letto è una compagna ardente, che sa accettare, ricercare e stimolare ogni novità e fantasia, purché il suo “Lui” sappia mantenersi lontano dalla volgarità e dalla perversione. Il sesso è per lei, alternativamente, un altare su cui sacrificarsi, senza troppi rimpianti… ed un campo di gioco per affascinanti partite a due.
Potrà dire che i figli sono “la sua disperazione”, che “la fanno morire”, ma solo perché il lamento è uno dei suoi passatempi preferiti. In realtà, non potrebbe fare a meno di questo “cruccio”, e una giornata passata senza dover badare alla sua nidiata, marito compreso, non avrebbe per lei nessun senso.


Con gli anni dimostra di saper maturare senza invecchiare più del necessario. I doveri di madre e donna di casa non le impediscono di restare un’amante deliziosa anche in età avanzata. La sua carica sessuale, finchè le cose vanno bene su tutti gli altri piani, si mantiene intatta e si irrobustisce in questa continua dialettica tra fornelli e lenzuola.

giovedì 20 giugno 2013

Giornata mondiale della LUCE


21 giugno 2013
GIORNATA MONDIALE DELLA LUCE
Siete pregati di accendere una candela, una fiammella o altro.
Perché questa luce dia speranza…
Passate parola!!!!


June 21, 2013
WORLD DAY OF LIGHT
Please light a candle, a flame or anything.
Because this light gives hope ...
Spread the word!!


21 juin 2013
JOURNÉE MONDIALE DE LA LUMIÈRE
S'il vous plaît allumer une bougie, une flamme ou quoi que ce soit.
Parce que cette lumière donne de l'espoir ...
Passez le mot!


21 de junio 2013
DÍA MUNDIAL DE LA LUZ
Por favor, encender una vela, una llama o cualquier cosa.
Debido a que esta luz da esperanza ...
Corre la voz!


21. Juni 2013
WORLD DAY OF LIGHT
Bitte eine Kerze anzünden, eine Flamme oder nichts.
Da dieses Licht gibt Hoffnung ...

Spread the word!


2013年6月21日
光的世界和平日
请点燃蜡烛,火焰或任何东西。
因为这光给人希望......
流传着一句话!


lunedì 17 giugno 2013

Lady Lindy: l'Aviatrice... la storia di Amelia!!!!

Cosa sia realmente successo ad Amelia Mary Earhart nessuno lo sa… ma forse in pochi sanno che oggi è un giorno importante per ricordarla!!!!

Nasce il 24 luglio 1897 ad Atchinson nel Kansas, nella casa dei nonni ove vivrà con la sorella sino al 1908 quando finalmente raggiungerà i genitori a Des Moines in Iowa con la sorellina Muriel.

Nel 1914 Amelia decide di entrare nel corpo infermieristico di un ospedale militare in Canada. Nel 1920, all’età di 23 anni si reca col padre ad un raduno aereonautico a Long Beach in California, ed è proprio qui che Amelia farà il suo primo volo, decidendo così di diventare Aviatrice.

Comincia da subito a frequentare le lezioni di volo, grazie all’aiuto della madre, la quale l’aiuta economicamente ad acquistare il suo primo biplano, col quale stabilirà il suo primo record arrivando a 14.000 piedi.

Il 17 giugno 1928 Amelia parte con l’equipaggio del Fokker F VII e attraversa l’Atlantico. È la prima donna a fare un volo del genere e subito acquista molta fama. Ma Amelia non si ferma qui e l’8 aprile del 1931 conquista il secondo record mondiale di altitudine arrivando a 18.415 piedi (5.613 metri).

Lady Lindy, così veniva chiamata dai colleghi, il 21 maggio 1932 compie la sua prima trasvolata in solitario, partendo da Terranova e arrivando nelle Isole del Nord dopo 14 ore e 56 minuti di viaggio. Nello stesso anno, il 24 agosto, diventerà la prima donna ad aver attraversato gli Stati Uniti in volo senza scalo.

Il 17 marzo 1937, dopo due anni di pianificazione, parte per il primo giro del mondo, col suo equipaggio, composto da: Fred Noonan, Paul Mantz e Harry Manning.

Il volo parte da Okland, in California ed arriva a Honolulu, nelle Hawaii. Da qui ripartono, ma l’aereo fa un testacoda durante il decollo e deve essere rispedito alla fabbrica per manutenzione.

Il 1° giugno dello stesso anno Amelia riprova con a bordo solo il navigatore nautico Noonan, attraversando il Sud America, l’Africa e l’Asia arrivano a Lea in Nuova Guinea il 29 giugno.
Il 2 luglio del 1937 l’Electra, con a bordo Amelia Earhart e Fred Noonan, riparte da Lea con meta l’Isola di Howland. Meta che però l’equipaggio non raggiungerà mai. L’aereo e i suoi ospitanti sono tutt’ora dispersi nell’Oceano Pacifico. Le ultime segnalazioni radio segnalano l’Electra nei pressi del gruppo di Isole Nikumaroro (all’epoca detta Isola di Gardner).

Da subito iniziarono le operazioni di ricerca ma il 19 luglio 1937 dopo numerose ricerche che utilizzarono mezzi per mare e per aria, per un costo di molti milioni di dollari, lo Stato dichiarò la morte presunta di Amelia Earthrt e Fred Noonan il 5 gennaio 1939, anche se su molte carte la data riporta il giorno della scomparsa, ossia il 2 luglio 1937.

Le ricerche continuarono in modo non ufficiale anche dopo l’attestato di presunta morte, e vennero usate le finanze della Earhart per poterle continuare.


A oggi non è anchora stato trovato nulla, né il relitto dell’aereo Electra né i resti di Amelia e Fred.


domenica 16 giugno 2013

La Signora Libertà!!!!!


Era il 17 giugno 1885 quando “La libertà che illumina il mondo” o meglio conosciuta come “La statua della libertà” sbarca a New-York. Donata in segno di amicizia dai Francesi al popolo Americano. Diventando subito il simbolo di New-York e dell’America stessa.


È alta 93 metri, compresi i 47 metri di piedistallo. Ideata da Edouard R. Laboulaye e progettata dai Francesi Frèdèric A. Bartholdi e Gustave Eiffel.

È stata costruita a Parigi tra il 1880 e il 1886, ha una struttura interna reticolare in acciaio progettata e realizzata dal Signor Eiffel, ed è rivestita di 300 fogli di rame sagomati e realizzati dal Signor Bartholdi. Il basamento sul quale poggia è di granito grigio-rosa di provenienza sarda.

Raffigura una donna col volto della madre di Bartholdi, la quale indossa una lunga toga e sorregge fieramente la torcia, che è il simbolo del fuoco eterno della libertà. Mentre nell’altra mano stringe un libro sul quale si può leggere la data “July IV MDCCLXXVI”, ossia 4 liglio 1776, giorno dell’Indipendenza Americana. Ai piedi della bella Signora ci sono della catene spezzate, che sono il simbolo della liberazione dal terribile sovrano. La Signora porta una corona di sette punte, che vogliono rappresentare i sette mari e i sette continenti.

Eiffel decise di non realizzarla con una struttura rigida, in quanto era soggetta ai forti venti del porto di New-York e alla dilatazione del metallo durante le calde estati. Per questo motivo l’ingegnere decise di utilizzare un’armatura (nastri metallici, conosciuti come “stelle” ed ognuna di essa doveva essere formata a mano singolarmente).

Con un intenso lavoro Eiffel e Bartholdi costruirono in simultanea l’intera struttura, che poi fu smontata e ricostruita nella baia americana. All’interno della Statua erano già state previste le scale a chiocciola che portavano alla corona e alla fiaccola, ora sostituite da scale mobili.

I pezzi della Statua furono portati in America da una piccola imbarcazione che dovette fare molti viaggi. Nel frattempo il New-York Times dalle proprie pagine lanciò l’idea di una colletta per raccogliere i fondi necessari per costruire il basamento, richiesta che incontrò subito la simpatia degli Americani, che in breve tempo raccolse la somma necessaria.

L’ispirazione della Bella Signora arrivò proprio dall’Italia, da due statue collocate, una in Santa Croce a Firenze dello sculture Pio Fedi dal nome “Libertà della Poesia”. E l’altra posta sulla balconata maggiore del Duomo di Milano, di Camillo Pacetti dal nome “La legge nuova”.


La statua della Libertà ha una sorellina minore proprio a Parigi su un’isola della Senna, non molto lontano dal vecchio laboratorio di Bartholdi. La statua era il primo modello in scala ridotta (11,50 m) e fu costruita nel 1870. La sorellina minora è rivolta a guardare la sorella maggiore dall’altro lato del mondo.
Libertà della Poesia
La Legge Nuova
La Sorellina minore